Elon Musk premia Giorgia Meloni. Scandalo!

· 24 Settembre 2024


Cari ascoltatori, ecco a voi lo scandalo odierno delle anime belle: Giorgia Meloni ha ricevuto il Global Citizen Award 2024 da Elon Musk. Oggi sui giornaloni, nei talk, sui siti, non si parla che di questo enorme scandalo. Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato in passato a personaggi come Mario Draghi e Henry Kissinger, quindi al mainstream sarebbe riuscito difficile sminuire l’evento, non restava dunque che sminuire colui che lo ha consegnato: Musk è stato voluto da Meloni, perché la scelta è facoltà di chi ha vinto. Apriti cielo: la caricatura di Musk, il quale era già nel mirino da settimane, da oggi ha fatto un salto di qualità, da oggi lo dipingono peggio di un capo del Ku Klux Klan, come un pericolosissimo, bieco, violento, estremista, razzista che insidia le libertà democratiche dell’Occidente.

Se questa è l’ultima arma polemica contro Meloni e il governo di centrodestra, lorsignori non sono nemmeno alla frutta, e nemmeno al dessert, ma al sedicesimo ammazzacaffè. Basta riassumere chi è Elon Musk. Il primo o il secondo, a seconda delle settimane, uomo più ricco del mondo, non solo è uno dei più grandi imprenditori viventi: è un genio in senso proprio, è uno che moltiplica gli orizzonti, che ne crea o ne evoca dei nuovi, uno di quella strettissima schiera di uomini che si caricano sulle spalle le ambizioni, i progetti, le facoltà immaginative, conoscitive, produttive dell’umanità, e nemmeno fanno accademia, ma realizzano.

Stiamo solo alla cronaca recente: pochi giorni fa ha mandato in orbita un’astronave con un equipaggio di cittadini privati, ed è stata la prima passeggiata spaziale da parte di astronauti non professionisti, battendo inoltre il record di altitudine dalla Terra, che era detenuto da una missione della Nasa. Elon Musk ha un programma dettagliato e giudicato credibile per andare su Marte: tra due anni sono previsti i primi viaggi privi di equipaggio e, se i test daranno esito positivo, tra quattro anni dovrebbero cominciare i viaggi con equipaggio, con l’obiettivo di arrivare alla costruzione delle prime città fra una ventina d’anni.

E poi ha un imperdonabile, clamoroso difetto: la pensa diversamente dalla persona media del suo ambiente. Perché fino a poco tempo fa i big della Silicon Valley, gli ultramiliardari del nuovo millennio stavano tutti con i democratici e replicavano l’alfabeto del politicamente corretto: Mark Zuckerberg ha ammesso di aver censurato dei contenuti su Facebook, sostanzialmente su consegna dell’amministrazione democratica (questo fatto sì che è in odore di censura). Poi è arrivato uno che ha rotto questo monolite progressista, l’unanimismo politicamente corretto, ha schierato se stesso, le sue aziende, i suoi messaggi chiaramente in favore di Donald Trump, e subito è diventato il demonio incarnato.

Per questo il fatto che la nostra presidente del Consiglio abbia voluto che a consegnarle il premio fosse Musk è diventato uno scandalo. Ma qualunque persona con buon senso, invece, riconoscerà quanto sia un bene che la premier italiana non solo abbia avuto un riconoscimento prestigioso oltreoceano, ma soprattutto che lei, Matteo Salvini (Musk ha espresso solidarietà con lui sul processo Open Arms), il nostro governo abbiano una relazione così positiva con uno dei più importanti soggetti economici contemporanei, con un costruttore di mondi.


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